Auguri alla leggenda.
Auguri all'uomo che mi ha fatto crescere.
Auguri all'uomo che mi ha fatto appassionare alla Motogp sin dal primo istante.
Auguri a colui che ho sempre preso come esempio di vita.
Auguri a colui che non mi ha lasciato nei momenti di sconforto.
Auguri alla persona che mi ha insegnato a non mollare, a non dare tutto per scontato.
Auguri al re di Tavullia.
Auguri all'uomo cresciuto da una bella famiglia.
Auguri al fratello di Luca.
Auguri all'amore della Franci.
Auguri al maestro dell'academy.
Auguri alla colonna portante della Yamaha.
Auguri all'animo del paddock.
Auguri al rivale dei grandi.
Auguri all'eterno Peter Pan.
Auguri Vale e grazie di tutto💙💛
Non so cosa succederà tra un mese, un anno, cinque o dieci. Non so se ti possa far piacere una cosa del genere e non so se sarò l'unica a farlo.
Ma dato che so che credo in te, nella persona che sei e in quello che fai, e dato che so cosa provo io quando lo fai, voglio augurarti con questo di realizzare i tuoi sogni più grandi e di svegliarti il più tardi possibile.
Sono fiera di te mio piccolo rookie of the year.
Per il mondo tu sei qualcuno, ma per me tu sei il mondo💕
Non sono mai stata una fan di Jorge. Certo l'ho ammirato per la sua bravura, per tutto quello che ha fatto, ma c'è sempre stato qualcosa che mi ha bloccato dal considerarlo un idolo. Dopo il 2015 le cose sono cambiate e anche lui.
Jorge Lorenzo, colui che ha oltrepassato le tempeste, colui ha tenuto duro sempre, oggi ha deciso di porre fine alla sua carriera. Purtroppo la vita è così, si vede che questo era il suo destino e che questa storia bellissima doveva finire. Un pezzo della storia del motociclismo ci ha lasciato. Se ne va colui che purtroppo abbiamo considerato come l'antipatico. Se ne va il maestro del motociclismo. Se ne va la bega di questo bellissimo sport. Se ne va un campione, che poteva fare ancora molto nella sua carriera.
Un pezzo della storia del motociclismo è finito.
Grazie Jorge❤
It has been a pleasure Sebastian❤
5 ottobre 2014
Sembrava una domenica come tante, sveglia presto per vedere la gara di Formula1 a Singapore.
Piove. La gara parte dietro la Safety Car, dopo condizioni improponibili la gara si ferma.
Dopo una lunga attesa si riparte.
La giornata si avvia verso la fine, le condizioni cambiano dall'inizio. Sono passate molte ore dalla partenza, la luce scarseggia, c'è poca visibilità a causa della pioggia.
43° giro
Adrian Sutil termina la gara sulla ghiaia. In pista ci sono solo le bandiere gialle, niente Safety Car.
L'unica cosa che si vede è una gru. Entra in pista per rimuovere la Sauber di Sutil.
I minuti passano, le condizioni sono sempre peggiori, ma la Race Direction vuole continuare. La gara non si ferma un'altra volta.
44° giro
Jules Bianchi perde il controllo della sua Marussia alla curva Dunlop, la stessa dove si trovava la gru. L'impatto è fortissimo. Jules viene trasportato in elicottero nell'ospedale più vicino.
Continuavo a ripetermi che ce l'avrebbe fatta, che non sarebbe morto così. Purtroppo non ce l'ha fatta, Jules morirà 9 mesi dopo. 9 mesi intensi in cui ho sperato ogni giorno che ce l'avrebbe fatta, che sarebbe tornato in Formula 1, che sarebbe arrivato a quel posto che gli spetta. A quel sedile di quella Ferrari, da lui tanto sognata.
5 ottobre 2014, perdiamo una futura stella della Formula 1. Perdiamo un ragazzo unico nel suo genere, un figlio, un fratello, un amico, un mentore, una guida. Perdiamo un pezzo di Formula 1. Sei rimasto qui per troppo poco tempo. Se ne andato un ragazzo che stava inseguendo il suo sogno. Un ragazzo troppo giovane per morire così.
Gli angeli hanno accolto un loro nuovo fratello in cielo.
Non ti dimenticheremo Jules, ovunque tu sia.
Ciao Jules❤
Questa tragedia credo che mi abbia colpito più di tutte le altre. Quando sono morti Bianchi e Simoncelli ero una bambina, non mi ero resa conto delle tragedie che stavano accadendo di fronte ai miei occhi. Pensavo che tutto fosse un incubo. Oggi, invece, per la prima volta ho compreso da subito la gravità della situazione, capendo così che oggi si sarebbe scritta una pagina nel libro nero del motorsport. Sicuramente Hubert è morto nel modo migliore per lui, ossia correndo. È ovvio che con la sicurezza che c'è adesso si pensi che le tragedie non avvengano più, ma il motorsport è uno sport ESTREMO che mette a repentaglio la vita dei piloti. Credo che il modo più giusto per ricordarlo ed onorarlo sia quello di fare una bellissima gara di F1 oggi, con sorpassi da urlo. Giusto cancellare la F2.
Questo sport è tanto bello quanto pericoloso, ma non potremo mai togliere quel fascino chiamato RISCHIO. Detto ciò oggi abbiamo perso un pilota che aveva un gran futuro dinanzi a sé.
Un grosso abbraccio alla famiglia del pilota.
Sto rivivendo lentamente tutti i ricordi e mi rendo conto che con Vale siamo cresciuti un po’ tutti. Ricordo ancora le domeniche passate a guardare quel 46 giallo, quel ragazzo dalla chioma dorata che ha emozionato tutti, grandi e piccoli.
Ricordo le emozioni dei mondiali vinti, il cuore che batteva all’impazzata durante le gare, le vittorie, le corse da mamma per dirle “il Dottore ce l’ha fatta”, i brividi nell’alzare quella coppa nel gradino centrale.
Grazie per aver incluso tutti noi tifosi in questo viaggio indimenticabile.
Oggi si chiude il cerchio, un’era finisce, ma sono sicura che la tua storia verrà raccontata a molti.
9 mondiali vinti, 235 podi.
Grazie Valentino💙💛
E sono 10 anni da quando non ci sei più.
Il ricordo troppo nitido di quella giornata che ha cambiato la mia vita. Al tempo ero ancora troppo piccola per comprendere che non saresti più tornato, che di te mi sarebbero rimasti solo i ricordi.
Odio il 23 ottobre perché prevalgono le lacrime e l'angoscia, Dio solo sa quanta amarezza proviamo noi tifosi.
Odio il 23 ottobre perché ha distrutto i cuori di tutti, di papà Paolo, di mamma Rossella, di Martina, di Kate, di Vale, di Fausto, di tutte quelle persone che gli sono sempre state accanto, di quei milioni di tifosi che erano davanti alla televisione in quel preciso istante.
Odio il 23 ottobre perché ogni volta che penso a te, quelle immagini si riproducono in loop.
Odio il 23 ottobre perché in quel giorno una parte di me si è persa.
Odio il 23 ottobre perché non potrò mai più sentire la tua voce, la tua risata, il tuo essere come sei, il tuo non cambiare in base all'interlocutore, il tuo amore verso tutti noi, non potrò più vedere i tuoi riccioli, il tuo sorriso.
Odio me stessa, per non essermi goduta Marco in ogni singolo istante della sua carriera.
È proprio vero che chi muore rimane nei cuori di chi resta, SuperSic ne è la prova. Rivedo Marco negli occhi della gente, nei 58 che portano fieri, nel chi si fa i tatuaggi in suo onore, nel chi porta i fiori a Coriano, nel chi visita il suo museo, nel chi parla ancora a papà Paolo affermando la sua importanza.
Diobò se manchi SuperPippo❤
Non pensavo sarebbe arrivato così in fretta questo momento. Non avrei mai pensato che potesse succedere così velocemente. Il problema è che il tempo passa e le cose cambiano, tanto da non farci neanche apprezzare a pieno i singoli momenti.
The last dance, siamo arrivati all'ultima gara con la tua amata Ferrari. Che dire, non era per niente la stagione che ci aspettavamo, non quella adatta per dire addio alla Rossa. Però hai dato sempre del tuo meglio e questo mi rende orgogliosa di te.
Ti sei comportato sempre come un Signore, anche quando le prestazioni non erano buone. Hai avuto quell'accuratezza nel pronunciare le critiche, con la tua solita tranquillità. Perché l'hai capito anche tu che mostrarsi arrabbiato non serviva a niente.
Ci sono tante cose che vorrei dire, ma non riesco a trovare le parole adatte. Quindi l'unica cosa che ti posso e voglio dire, è GRAZIE.
Grazie per esserti comportato come un vero signore con la squadra nonostante ti avessero appiedato già a inizio del campionato.
Grazie per quello che ci hai fatto provare in ogni singola stagione.
Grazie per l'amore che ci hai dato.
Grazie per tutto quello che hai fatto per la Ferrari, per aver dimostrato che un'amore non può finire.
Grazie per aver fatto passare 6 anni indimenticabili a tutti i tifosi.
Grazie a te che mi hai fatto crescere.
Grazie per avermi insegnato a sognare.
Grazie per non aver mollato mai.
Quel "Grazie Ragazzi" rieccheggierà per sempre tra le mura di Maranello.
Mi mancherai campione.
Danke Seb.
#Accaddeoggi
È il 20 gennaio del 1987, è il giorno di Marco. Il nostro SIC nacque a Cattolica, ma abitò per tutta la sua vita a Coriano. Coriano, un paesino in provincia di Rimini. Se potessi descriverlo con una parola, direi FAMIGLIA, perché in quelle mura ti puoi sentire a casa anche se sei un estraneo.
La passione per le moto si manifestò subito. Si è vista la gioia nei tuoi occhi quando ti è arrivata la tua prima moto, una minimoto Suzuki 500, un vero sogno per la tua età. Da lì è cominciata la tua storia, la storia di un motociclista che ha cambiato le vite di tutti gli appassionati.
Ti abbiamo visto crescere, passare le categorie e portarti dietro sempre più vittorie. Vincevi sempre di più però tu sei rimasto quello di sempre in ogni istante, la fama non ti ha mai cambiato.
Arriva il 2008, quello che ho sempre definito "l'anno di Marco". Le prime due gare non andarono molto bene, ma la voglia di dimostrare a tutti chi è SuperPippo ha prevalso. Ed è lì che arriva a Coriano il primo mondiale, sei diventato l'orgoglio italiano in così poco tempo. Amato dai bambini, amato dagli adulti, amato nel paddock, amato dalla tua famiglia, amato da Kate, amato da Coriano, amato dalla tua splendida Italia.
E poi sei arrivato all'apice del sogno, sei approdato nella classe regina e da lì sei diventato un mito per tutti. Mi ricordo ancora i riccioloni spuntare fuori dal casco ai tuoi arrivi nel parco chiuso. Mi ricordo il tuo sorriso incima al podio, eri il soggetto di un quadro perfetto. Mi ha sempre suscitato un sacco di emozioni vederti lì, ci stavi proprio bene cavolo. E anche in quei casi eri il Marco di sempre, quello che non ha mai nascosto la sua personalità di fronte alle telecamere.
Poi è successo tutto troppo in fretta e ti hanno portato via dalle nostre braccia. Ancora oggi è terribile non averti qui. Perché in questo caso il tempo non ha migliorato le cose, le ha mantenute così. Perché anche se mi sforzo ogni volta, il tuo pensiero non può andare via. Perché dopo 10 anni il tuo ricordo è ancora vivido nella mia mente, perché non riesco a lasciarti andare.
È come se avessi bisogno di un pezzo per completare il puzzle, però la verità è che non lo posso più recuperare, perché è stato perso.
E sai forse fa più male questa data che il 23 ottobre, perché oggi ho sentito la tua mancanza più delle altre volte.
Allo stesso tempo ti ho sentito qui vicino a me, come se volessi dirmi che in realtà non te ne sei andato, che sei qui solo che non posso vederti.
Diobò Supersic, veramente è passato così in fretta tutto questo tempo? Patacca sei diventato grande eh. Erano 24 quando ci hai lasciati, e adesso sono 34.
Soffia le candeline da lassù.
Tranquillo, continueremo a pensarti.
Buon compleanno angelo, ovunque tu sia❤
"Io vedo che alcuni miei amici che finito il liceo, non sanno nemmeno loro cosa fare, se andare all'università, se lavorare. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Però Diobò se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura"
Marco Simoncelli
01.05.1994
Ayrton Senna si schianta in pista in diretta televisiva mondiale mentre è in testa al Gran Premio di Imola. Muore a 34 anni, troppo giovane per morire.
Senna ha coinvolto i tifosi con il suo carisma e il suo fascino. È andato oltre al ricordo degli appassionati.
Senna è un esempio di vita. Si è impegnato con tenacia e fatica per raggiungere il suo obbiettivo. "Driving to perfection", verso la perfezione.
Senna ha capito fin da subito che nella vita non contano merito e successo, ma dono e altruismo.
Senna ha avuto a cuore il Paese in cui è cresciuto, era un esempio per tutta la popolazione brasiliana.
Senna è leggenda. È un punto di riferimento per tutti noi giovani d'oggi. Ci ha insegnato che per raggiungere i propri sogni bisogna combattere, senza mai mollare.
Il paradiso aveva bisogno dell'angelo perfetto.
Senna vivrà per sempre nei nostri cuori.
Ci manchi Ayrton❤
<Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite, accade qualcosa e immediatamente riesci a correre un po' più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all'esperienza, puoi volare molto in alto.>