Nessuno Mi Ha Mai Chiesto Come Stessi..

Nessuno mi ha mai chiesto come stessi..

Non credo che ,comunque, avrei risposto di sì.Non mi ricordo di essere mai stato veramente felice.Non saprei nemmeno dire come ci si dovrebbe sentire.

Vorrei che qualcuno me lo chiedesse..Ma non una persona qualunque,alla quale magari non interessa nemmeno,ma qualcuno che vuole saperlo veramente.Qualcuno con cui non dovrò fingere che tutto vada bene.Vorrei avere accanto qualcuno che mi capisse..

Non credo esisterà mai qualcuno del genere nella mia vita.

Faccio troppo schifo per meritare di essere felice.Sarò per sempre "triste"(che non è la parola adeguata a descrivere come mi sento).In effetti,non sono triste..Non sono niente,non provo più niente.Forse perchè sono stanco di soffrire o provare quei sentimenti farebbe troppo male.

Provo solo un grande vuoto,che diventa sempre più grande..E fa tanto male,molto..

Nessuno si accorge di come sto,nessuno lo sa davvero e non capirebbero.

Persone come loro con capiscono niente.Non capisco che le parole hanno un significato e un peso,che non devono usarle a caso e che quello che dicono porta a delle conseguenze.

Le conseguenze?

Gli insulti fanno male,molto male.Specialmente a quelle persone che ci credono.Che pensano che quella sia la verità..

Anche per me è così.Lo so già che faccio schifo e sono inutile,non c'è bisogno di ricordarmelo costantemente.Anche se lo so,non vuol dire che non faccia male sentirselo dire.

Tranquilli,un giorno vedrete a cosa hanno portato tutti i vostri insulti.

Un giorno,mi stancherò di dover soffrire per colpa vostra e farò in modo che non mi possiate dire più niente.Almeno,io non sentirò più niente..voi continuate a dire quello che volete..

Probabilmente,un giorno non verrò più a scuola e non andrò più da nessuna parte.Non mi vedrete mai più..

Quando questo succederà,sappiate che siete stati voi ad uccidermi con le vostre parole..

xds3athx - 我爱你

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4 years ago

Ergo :: 𝙈𝘼𝙄 𝙐𝙉𝘼 𝙂𝙄𝙊𝙄𝘼 !! 🙃

La verità? È che io non aspetto più niente da nessuno. Tanto qualcunque cosa accada alla fine andrà sempre male.


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4 years ago

『 🍙 』┆❝𝗢𝗴𝗴𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗲...❞

-sʜʏɴ 🔭

『🍙 』┆❝𝗠𝗶 𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗶 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗿𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲.𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗻𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲,𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲.❞

-sʜʏɴ 🔭

4 years ago

『🥛』┆❝ 𝘔𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘦 𝘪𝘯𝘶𝘵𝘪𝘭𝘦 (𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦).𝘝𝘰𝘳𝘳𝘦𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘰 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘯𝘵𝘰,𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 ❞

- sʜʏɴ 🔭

『🖇️ 』┆❝ 𝗩𝗼𝗿𝗿𝗲𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 ❞

::*/sᴘᴏɪʟᴇʀ:ᴜɴᴀ ᴘᴇʀsᴏɴᴀ ᴄᴏsɪ̀ ɴᴏɴ ᴇsɪsᴛᴇʀᴀ̀ ᴍᴀɪ ɴᴇʟʟᴀ ᴍɪᴀ ᴠɪᴛᴀ...

- sʜʏɴ 🔭

4 years ago

- 𝘔𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦̀ 𝘥𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘰𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘣𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰 ?

𝘈 𝘮𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘣𝘳𝘶𝘵𝘵𝘢 ::

𝘚𝘦 𝘮𝘰𝘳𝘪𝘴𝘴𝘪,𝘴𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘳𝘪𝘳𝘦

𝘌 𝘧𝘢𝘳𝘦𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘶𝘯 𝘧𝘢𝘷𝘰𝘳𝘦 𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 . . .


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4 years ago

𝘌 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘦̀ 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 . . .

a volte mi ricordo che generalmente le persone non pensano ogni giorno a suicidarsi e questa cosa mi fa davvero strano, tipo ehi ma seriamente? per me è tutto così normale che ha smesso di fare paura o preoccuparmi già da parecchio tempo

3 years ago

.

When it's time, just let me die..I'm so tired of this life

i feel u

4 years ago

𝘕𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 . . .

È così difficile spiegare che non sei felice, non sei triste, non sei niente.

4 years ago

➷"𝐓𝐡𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐬 𝐚 𝐃𝐄𝐌𝐎𝐍 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐦𝐞"


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3 years ago

Non faccio altro che pensare al mio suicidio, è assurdo, ci penso costantemente, lo voglio, mi serve, ne ho bisogno, il tempo passa e io mi convinco sempre di più. Ho già programmato tutto, fa paura, non vorrei ma so che è l’unica soluzione per me in questo momento. Non ce la faccio ad aspettare, grido aiuto ma nessuno mi sente. Ieri sono scoppiata a piangere davanti a mia madre e nulla, non mi ha detto niente. Prendo in continuazione i calmanti per zittire questi pensieri, ma tornano. Cazzo tornano appena svanisce l’effetto e la voglia di farmi male aumenta. Ho sbagliato tutto, non riesco a reggere una vita così, è troppo. Vorrei addormentarmi e non svegliarmi più. Poi sono nervosissima e mi arrabbio con chiunque. Ma è impossibile dai, nessuno qua a casa si accorge di come sto? No perché ieri sera ho bevuto e preso i farmaci e sono collassata, ma bho sono praticamente invisibile. Vado in giro con la felpa e ci sono 30 gradi oggi, siamo a giugno ma qua bho nessuno sospetta nulla o mi chiede “tutto okay?”. Nessuno mi capisce, odio tutto questo. Ho avuto una terribile ricaduta depressiva, sono due settimane che mi sento morta, senza forze, zero energia, alzarmi dal letto è un’impresa. Poi mangio troppo, quando mi parte il senso di vuoto inizio a mangiare qualsiasi cosa. Il risultato? Dopo sto peggio di prima. Sbalzi d’umore quelli sì ci sono, ma ultimamente ho pochi momenti di euforia, ho quasi sempre crisi suicide che terminano in alcol-tagli-xanax. Sono disperata. Le persone ormai le sto allontanando tutte, lo faccio per protezione ma così mi isolo e la solitudine mi devasta. Non so cosa devo fare, non so cosa sia giusto fare, non so cosa sia meglio fare. Ho solo un’immensa voglia di uccidermi. Sono al limite.

4 years ago

Fanno bene ad insultarmi.

Sono inutile 𝙚 𝙙𝙚𝙫𝙤 𝙢𝙤𝙧𝙞𝙧𝙚 . .

Ho chiuso la porta del bagno a chive. Il mio cuore è vetro: ad ogni battito si incrina, e so che presto andrà in frantumi. Mi fa male il petto. Così tanto male da non riuscire a respirare. Da vedere tutto sfocato. I miei occhi sono diventati pozzanghere e la luce giallastra delle lampadine sullo specchio li fa tremolare. Mi appoggio al lavandino di peso, come se dovessi vomitare. Le mie mani stringono il bordo con talmente tanta forza da sbiancare le nocche e indolenzire i palmi.

Tutto ciò che riesco a masticare fra i denti è “perché?”. Si, perché io? Cosa c’è che non va in me?

Le lacrime bollenti mi scavano le guance, congiungendosi al mento e cadono chiazzando la porcellana bianca del lavandino.

Non è sempre stato così, sapete? Un tempo anche io avevo delle amiche. Avevo qualcuno che mi voleva bene e con cui mi sentivo a casa. Che mi telefonava il venerdì sera e con cui uscivo il sabato pomeriggio. Un tempo anche io ricevevo gli auguri, il giorno del mio compleanno. Anch’io ricevevo gli inviti per andare alle feste, al cinema, alle pizzate. Non sedevo mai sola sul bus, o in classe. Anche io avevo una galleria di foto in cui i miei sorrisi erano sinceri, e la maggior parte erano mosse perché mentre le scattavo non riuscivo a smettere di ridere.

E poi cosa è successo?

Scrollo la testa. È sul punto di scoppiare. Le tempie mi pulsano e il mio stomaco continua ad attorcigliarsi in un nodo sempre più stretto.

Non ho idea di come sia finita completamente sola. Ma è successo. E quando si è soli, si è deboli, si è più vulnerabili. Nessuno crede in noi, o si preoccupa per noi. E quindi nessuno ci difende o ci protegge, se qualcuno ci fa del male. Ed è esattamente ciò che sta succedendo a me, da troppo tempo.

Ogni giorno è una guerra che io puntualmente perdo. Si, sto parlando proprio di voi. So che voi leggerete questa lettera, siete sempre super informati su di me, sbaglio?

Vi ricordate come iniziaste? Io si, mi guardavate di sottecchi e parlottavate a bassa voce tra voi, quando mi vedavate arrivare alla fermata del bus, e il veleno nella vostra bocca ve la contorceva in un ghigno orribile. Poi siete passati alle spinte, alle scenate, ad attirare l’attenzione per avere un pubblico da intrattenere, mentre mi deridevate.

Vorrei togliermi una curiosità, come diavolo fate ad avere un cuore così duro, da non essere in grado di provare alcuna pietà?

So benissimo di avere tanti difetti, ovunque. Difetti che per quanto ci provo non riesco mai a nascondere del tutto. Ma voi li puntavate uno ad uno, degradandoli e deturpandoli ulteriormente, e la vostra voce diventava cosi appuntita da provocarmi un dolore fisico, viscerale. Voi non siete in grado di provare quel delicato sentimento che è l’amore, altrimenti non avreste mai creato una pagina Instagram in cui caricare tutte le foto che mi fate di nascosto, con commenti osceni e insulti raccapriccianti.

Mi avete sempre chiamato troia, ma io non ho mai dato nemmeno il primo bacio. Mi avete sempre chiamato grassa, cicciona, e mi fotografavate le cosce per dimostrarmelo. Ma io non mangiavo quasi niente da settimane. Avete sempre detto che i miei occhi erano tristi e sbiaditi, come un vecchio tappeto impolverato, e che tutto ciò che si poteva provare incrociando il mio sguardo sarebbe stato sempre e solo schifo. Ma io portavo i capelli sciolti sul volto per nasconderli.

Avete sempre detto così tante cose su di me. Ma io non ho mai trovato il coraggio di denunciarvi, di andare dalla polizia e fare i vostri nomi, perché ho sempre avuto paura delle conseguenze. Ho sempre temuto che vi sareste vendicati e mi avreste fatto del male. E una parte di me era convinta di meritarsi il vostro odio, la vostra rabbia, perché era un pallido riflesso della mia, di rabbia, di odio. Mi odio per aver allontanato le persone a cui volevo bene, per aver rovinato tante amicizie e non aver lottato per le cose a cui tenevo. E mai, questo, potrò perdonarmelo. Ma ora so che quello che io nutro nei miei confronti non può giustificare o attenuare in alcun modo le vostre becere azioni.

È stato ciò che è accaduto oggi, ad avermi dato la spinta di fare ciò che sto per fare. Perché queste situazioni, per quanto ci si possa illudere di resistere alle pressioni psicologiche, e fino all'ultimo si cerchi di restare aggrappati alla propria vita, persino coi denti, con le unghie, con ogni briciolo di forza che è rimasta in corpo, arriverà sempre, sempre, un punto in cui ci spezzeremo in un modo che, non importa quanto amore potremo ricevere in futuro, non ci aggiusteremo più. E resteremo spezzati per sempre.

Sapete benissimo a cosa mi riferisco.

Ma nonostante tutto, non voglio che la mia morte sia inutile e invisibile come lo è stata la mia vita.

Motivo per cui questa lettera la pubblicherò online, così che tutti possano leggere e conoscere che cosa si prova a subire bullismo. Quanto le vittime si sentano inermi, paralizzate, sfinite. Quanto si sentano svuotate, costrette a non provare più nulla, perché se vivessero ogni orribile emozione che i bulli gli infliggono, finirebbero per impazzire, strappandosi la pelle con le loro stesse mani, e i capelli, e gli occhi, demolendosi pezzo per pezzo, perché non c’è nulla che vada bene in loro, è tutto da buttare, tutto da cancellare e dimenticare.

Per me è davvero troppo tardi, e non mi è rimasto più nessuno. O forse non ho più voglia di combattere. Probabilmente entrambi. Mi sento abbandonata persino dai miei genitori, che così presi dal lavoro e dai loro, di problemi, non si sono resi conto dei miei. Tentai di accennare qualcosa, e mi risposero che “ero abbastanza grande da poter risolvere i miei problemi da sola”, che loro non mi hanno insegnato a essere in balia degli altri, e ad affrontare le cose di petto.

Sinceramente, credo non si sia mai abbastanza grandi per risolvere il bullismo da soli. Perché va sconfitto assieme, a gruppo, a squadra.

Prendo la lametta. La stringo fra l’indice e il pollice fino a ferirmi, fino a tracciamo una sottile linea rossa. Sembra disegnata con la penna. È fredda e dura.

Con la mia morte non voglio dire che il bullismo mi ha schiacciata e sconfitto. Perché non mi sto rivolgendo ai bulli. Mi sto rivolgendo a tutti gli altri, che sono sempre rimasti fermi, e si sono voltato dalla parte opposta. Mi sto rivolgendo agli insegnanti che non lo vogliono trattare a scuola perché “non sanno come spiegarlo” e non ci provano nemmeno. Mi sto rivolgendo a chi mi ha lasciato a terra dopo che mi avevano pestato. A chi segue quella pagina di mie foto senza nemmeno conoscermi. A chi ride alle loro battute mentre io piango. Voi, voi mi avete uccisa. Il mio sangue è colpa vostra.

Ps. ai cari bulli. Vi auguro davvero che i vostri figli non subiscano mai ciò che voi avete fatto passare a me: non riuscireste mai più a convivere con voi stessi.

-Alessia Alpi, scritta da me.

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