Sono giorni che provo a scrivere qualcosa, ma alla fine cancello sempre tutto. Perché? Perché ho paura di non esprimere a pieno quello che provo. Perché ho paura di dire qualcosa di sbagliato. Perché ho paura di non ricordarti come si deve. Perché ho paura di piangere un'altra volta scrivendo di te. Perché mi fa troppo male non averti qui. Perché odio che tu te ne sia andato così. Perché odio versare lacrime per te, vorrei tanto ricordarti con il sorriso ma non ce la faccio. Perché da quel 31 agosto un pezzo del mio cuore se ne è andato, è volato in cielo con te.
Di una cosa sono sicura, tu ci sei. Ti ho sentito sai? Prendimi pure per pazza, ma ho sentito che mi stavi proteggendo più di una volta. Ho sentito la tua presenza vicino a me, come un angelo custode.
Vorrei averti incontrato. Vorrei averti conosciuto. Vorrei aver conosciuto l'Anthoine Hubert di tutti i giorni, non l'Anthoine Hubert il pilota di F2. Vorrei averti vissuto pienamente. Vorrei...ma ormai non posso più, non ci sei più.
Questa race week sarà più dura delle altre. Non so se avrò la forza di tifare con il sorriso. Non so se riuscirò a commentare come al mio solito le gare. Non so se riuscirò a guardare le gare. Ma questo non è un buon motivo per non provarci, anzi ci proverò per te.
Ti prego Anthoine, proteggi tutti i nostri piloti da lassù. Dagli la forza di andare avanti, di rialzarsi dopo gli incidenti, di farli arrivare illesi a fine gara.
Anthoine, non era questo il tuo destino. Tu dovevi essere lì, sul gradino più alto del podio in F1.
Ci manchi, mi manchi.
Un anno senza di te, cavolo com'è passato veloce il tempo.
Ti voglio bene Anthoine💙
Proteggimi da lassù campione❤
Gone, but never forgotten
Il Paradiso aveva bisogno dell'angelo perfetto.
È già passato un anno, ma il dolore c'è ancora. Non se nè andato.
Mi manchi Anthoine❤
#Accaddeoggi
È il 20 gennaio del 1987, è il giorno di Marco. Il nostro SIC nacque a Cattolica, ma abitò per tutta la sua vita a Coriano. Coriano, un paesino in provincia di Rimini. Se potessi descriverlo con una parola, direi FAMIGLIA, perché in quelle mura ti puoi sentire a casa anche se sei un estraneo.
La passione per le moto si manifestò subito. Si è vista la gioia nei tuoi occhi quando ti è arrivata la tua prima moto, una minimoto Suzuki 500, un vero sogno per la tua età. Da lì è cominciata la tua storia, la storia di un motociclista che ha cambiato le vite di tutti gli appassionati.
Ti abbiamo visto crescere, passare le categorie e portarti dietro sempre più vittorie. Vincevi sempre di più però tu sei rimasto quello di sempre in ogni istante, la fama non ti ha mai cambiato.
Arriva il 2008, quello che ho sempre definito "l'anno di Marco". Le prime due gare non andarono molto bene, ma la voglia di dimostrare a tutti chi è SuperPippo ha prevalso. Ed è lì che arriva a Coriano il primo mondiale, sei diventato l'orgoglio italiano in così poco tempo. Amato dai bambini, amato dagli adulti, amato nel paddock, amato dalla tua famiglia, amato da Kate, amato da Coriano, amato dalla tua splendida Italia.
E poi sei arrivato all'apice del sogno, sei approdato nella classe regina e da lì sei diventato un mito per tutti. Mi ricordo ancora i riccioloni spuntare fuori dal casco ai tuoi arrivi nel parco chiuso. Mi ricordo il tuo sorriso incima al podio, eri il soggetto di un quadro perfetto. Mi ha sempre suscitato un sacco di emozioni vederti lì, ci stavi proprio bene cavolo. E anche in quei casi eri il Marco di sempre, quello che non ha mai nascosto la sua personalità di fronte alle telecamere.
Poi è successo tutto troppo in fretta e ti hanno portato via dalle nostre braccia. Ancora oggi è terribile non averti qui. Perché in questo caso il tempo non ha migliorato le cose, le ha mantenute così. Perché anche se mi sforzo ogni volta, il tuo pensiero non può andare via. Perché dopo 10 anni il tuo ricordo è ancora vivido nella mia mente, perché non riesco a lasciarti andare.
È come se avessi bisogno di un pezzo per completare il puzzle, però la verità è che non lo posso più recuperare, perché è stato perso.
E sai forse fa più male questa data che il 23 ottobre, perché oggi ho sentito la tua mancanza più delle altre volte.
Allo stesso tempo ti ho sentito qui vicino a me, come se volessi dirmi che in realtà non te ne sei andato, che sei qui solo che non posso vederti.
Diobò Supersic, veramente è passato così in fretta tutto questo tempo? Patacca sei diventato grande eh. Erano 24 quando ci hai lasciati, e adesso sono 34.
Soffia le candeline da lassù.
Tranquillo, continueremo a pensarti.
Buon compleanno angelo, ovunque tu sia❤
"Io vedo che alcuni miei amici che finito il liceo, non sanno nemmeno loro cosa fare, se andare all'università, se lavorare. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Però Diobò se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura"
Marco Simoncelli
5 ottobre 2014
Sembrava una domenica come tante, sveglia presto per vedere la gara di Formula1 a Singapore.
Piove. La gara parte dietro la Safety Car, dopo condizioni improponibili la gara si ferma.
Dopo una lunga attesa si riparte.
La giornata si avvia verso la fine, le condizioni cambiano dall'inizio. Sono passate molte ore dalla partenza, la luce scarseggia, c'è poca visibilità a causa della pioggia.
43° giro
Adrian Sutil termina la gara sulla ghiaia. In pista ci sono solo le bandiere gialle, niente Safety Car.
L'unica cosa che si vede è una gru. Entra in pista per rimuovere la Sauber di Sutil.
I minuti passano, le condizioni sono sempre peggiori, ma la Race Direction vuole continuare. La gara non si ferma un'altra volta.
44° giro
Jules Bianchi perde il controllo della sua Marussia alla curva Dunlop, la stessa dove si trovava la gru. L'impatto è fortissimo. Jules viene trasportato in elicottero nell'ospedale più vicino.
Continuavo a ripetermi che ce l'avrebbe fatta, che non sarebbe morto così. Purtroppo non ce l'ha fatta, Jules morirà 9 mesi dopo. 9 mesi intensi in cui ho sperato ogni giorno che ce l'avrebbe fatta, che sarebbe tornato in Formula 1, che sarebbe arrivato a quel posto che gli spetta. A quel sedile di quella Ferrari, da lui tanto sognata.
5 ottobre 2014, perdiamo una futura stella della Formula 1. Perdiamo un ragazzo unico nel suo genere, un figlio, un fratello, un amico, un mentore, una guida. Perdiamo un pezzo di Formula 1. Sei rimasto qui per troppo poco tempo. Se ne andato un ragazzo che stava inseguendo il suo sogno. Un ragazzo troppo giovane per morire così.
Gli angeli hanno accolto un loro nuovo fratello in cielo.
Non ti dimenticheremo Jules, ovunque tu sia.
Ciao Jules❤
ingiusto
/in·giù·sto/
Risolutamente in contrasto coi principi dell'equità e della giustizia.
Perché ingiusta è stata la fine di Dean Berta Viñales, un ragazzo di 15 anni che ha perso la vita facendo ciò che amava.
Il motociclismo è un'arma a doppio taglio, una carezza a tutti coloro che sognano e si appassionano e un duro colpo quando accadono quei momenti che ti spezzano il cuore.
Condoglianze a tutta la famiglia Viñales, al Viñales racing team, agli amici, al mondo della Superbike e a quello dei motori.
Sarai per sempre ricordato Dean, riposa in pace campione.
Mai ti scorderò quei riccioloni e la tua grandissima simpatia mai scorderò le battaglie che facevi in 250 contro Barbera e Bautista e poi in MotoGP contro Dovi e Lorenzo io non ti scorderò sei sempre stato nel mio cuore e sempre lo sarai .
Ciao Marco mi manchi tanto...❤
Come passa veloce il tempo.
Sono già 5 anni che non ci sei più Jules.
5 anni che dentro di me sento un vuoto intenso, incolmabile ormai.
5 anni di sofferenze per tutti.
5 anni che mi manca il tuo sorriso, la tua presenza.
5 anni che probabilmente sarebbero stati diversi con te in questo mondo.
5 anni che alla domenica ti immagino gareggiare sulla Ferrari.
Ma tutto questo non sarà mai possibile, te ne sei andato via troppo presto.
Ti ricorderò sempre con il sorriso Jules.
Ci manchi tantissimo qui❤
"I will do all I can to become a world champion one day. And if I can't, I will have no regrets" - Jules Bianchi
We miss you a lot Anthoine.
Happy Birthday Angel❤
Non so cosa succederà tra un mese, un anno, cinque o dieci. Non so se ti possa far piacere una cosa del genere e non so se sarò l'unica a farlo.
Ma dato che so che credo in te, nella persona che sei e in quello che fai, e dato che so cosa provo io quando lo fai, voglio augurarti con questo di realizzare i tuoi sogni più grandi e di svegliarti il più tardi possibile.
Sono fiera di te mio piccolo rookie of the year.
Per il mondo tu sei qualcuno, ma per me tu sei il mondo💕
Non pensavo sarebbe arrivato così in fretta questo momento. Non avrei mai pensato che potesse succedere così velocemente. Il problema è che il tempo passa e le cose cambiano, tanto da non farci neanche apprezzare a pieno i singoli momenti.
The last dance, siamo arrivati all'ultima gara con la tua amata Ferrari. Che dire, non era per niente la stagione che ci aspettavamo, non quella adatta per dire addio alla Rossa. Però hai dato sempre del tuo meglio e questo mi rende orgogliosa di te.
Ti sei comportato sempre come un Signore, anche quando le prestazioni non erano buone. Hai avuto quell'accuratezza nel pronunciare le critiche, con la tua solita tranquillità. Perché l'hai capito anche tu che mostrarsi arrabbiato non serviva a niente.
Ci sono tante cose che vorrei dire, ma non riesco a trovare le parole adatte. Quindi l'unica cosa che ti posso e voglio dire, è GRAZIE.
Grazie per esserti comportato come un vero signore con la squadra nonostante ti avessero appiedato già a inizio del campionato.
Grazie per quello che ci hai fatto provare in ogni singola stagione.
Grazie per l'amore che ci hai dato.
Grazie per tutto quello che hai fatto per la Ferrari, per aver dimostrato che un'amore non può finire.
Grazie per aver fatto passare 6 anni indimenticabili a tutti i tifosi.
Grazie a te che mi hai fatto crescere.
Grazie per avermi insegnato a sognare.
Grazie per non aver mollato mai.
Quel "Grazie Ragazzi" rieccheggierà per sempre tra le mura di Maranello.
Mi mancherai campione.
Danke Seb.